Tra poche settimane le domande per l’aiuto economico cominceranno ad essere accettate, nel frattempo, è possibile registrarsi per ricevere maggiori informazioni.
Dal mondo Social più piattaforme si sono attrezzate per essere… social!
Questo per arginare la disinformazione e per offrire annunci gratuiti alle aziende; Facebook ovviamente non è da meno.
Così Mark Zuckerberg ha deciso di mettere a disposizione 100 milioni di dollari destinati alle piccole imprese in tutti e 30 i paesi in cui la compagnia opera.
Per voce di Sheryl Sandberg, direttirece operativa del soacial network:
“Abbiamo ascoltato le piccole imprese per capire come possiamo aiutarle al meglio. Abbiamo sentito, forte e chiaro, che un sostegno finanziario potrebbe consentire loro di tenere le luci accese e pagare le persone che non possono venire a lavorare, ecco perché oggi Facebook investe 100 milioni di dollari per aiutare 30 mila piccole imprese in oltre 30 Paesi in cui i nostri dipendenti vivono e lavorano”.
(Pubblicato da Sheryl Sandberg su Martedì 17 marzo 2020.)
Facebook Small Business Grants Program
Oltre al denaro Facebook avvierà anche un programma per dare supporto a queste realtà, le più colpite dalle conseguenze economiche dall’epidemia di Coronavirus.
Una vera e propria piattaforma dedicata alle piccole aziende con consigli utili e corsi di formazione.
A chi ?
Non sono ancora chiari i dettagli dell’operazione messa in piedi dal colosso Facebook, si sa per certo che comunque mette a disposizione 100 milioni di dollari in sovvenzioni, in contanti e crediti pubblicitari per un massimo di 30.000 piccole imprese.
Il programma sembra sia indirizzato a questi punti in primis:
- supportare la forza lavoro dell’azienda
- aiutare con i costi di affitto
- connettere le imprese con più clienti
- coprire i costi operativi
Come scritto sopra, le domande cominceranno ad essere accettate nelle prossime settimane. Nel frattempo, è possibile registrarsi per ricevere maggiori informazioni su quando saranno disponibili.
“Abbiamo ascoltato le piccole imprese per capire come possiamo aiutarle al meglio”.
Beh, mica male no?